Il Bla Bla Bla (o Il Blablabla)


Il circolo bla bla bla dalle origini ai giorni nostri (di Anna Stanzani)
Il “Circolo bla bla bla” è stato concepito i primi giorni del 2007 durante un viaggio nella Sicilia orientale. Eravamo una ventina, alcuni amici di lunga data, altri appena conosciuti, ma forse sia per la bellezza dei luoghi, sia per la bontà della cucina il gruppo risultò presto ben affiatato. Certo un’affinità di fondo è subito emersa nel constatare di provare quell’impulso forte, guazzabuglio di piacere ma anche di  riconoscenza e ammirazione verso lo scrittore e, infine, di necessità di condivisione, provocato dalla lettura di un bel libro. Così una sera, in un ristorante di Catania, fu dato l’annuncio. E al ritorno a Bologna il circolo di lettura era fondato. Nominato presidente Oreste Pedrini e segretario Daniele Moretti, furono stabiliti incontri mensili serali tutti i secondi venerdì del mese presso la sede di via Guerrazzi. La ragione sociale è rimasta quella chiarita nella serata siciliana: condividere il piacere o l’emozione o il turbamento o i ragionamenti, o quel di più di sapere e conoscenza, stimolati dalla lettura di un libro.
Ma non solo di libri vive il circolo che organizza anche sedute di ascolto musicale e programma viaggi e visite guidate a mostre. In genere i soci si candidano a illustrare un testo secondo un calendario elaborato ogni due o tre mesi. Segue sempre dibattito, come nella migliore tradizione. Intermezzi che hanno coinvolto tutti insieme i blablaisti sono state le serate dedicate agli incipit e agli excipit più belli, o alla poesia del cuore, oppure al brano più erotico nel quale ci fossimo mai imbattuti, o all’esposizione di un racconto breve, da Cecov  a  Kafka, a Gadda, fino all’immortale Luisona di  Benni.  Tiziano ha illustrato l’antico Tarocchino bolognese, c’è stato un interludio di Oreste  sui motti di spirito e quello di Cochi e Oreste sui rapporti fra genio e follia imperniato sulla figura di Van Gogh.
I filoni d’interesse sono disparati. Uno potrebbe definirsi d’antropologia: la vita della società matriarcale dei Mosu in uno sperduto brandello di Cina, che Il paese delle donne, di Yang Erche Namu e Catherine Mathieu, letto da  Oreste, ci ha rivelato. O, sempre con Oreste, L'accabadora sarda di Michela Murgia, cioè colei che aiuta a morire. Ancora culture diverse e sradicate sono quelle di Mappe per amanti smarriti di Nadeem Aslam (Oreste) e di La scrittura cuneiforme di Kader Abdolah (Anna L), testi che riflettono una condizione esistenziale di sofferenza e di conflitto tra radici e libertà, che è universale.  
Francesca ha riletto la fine dell’Austria Felix con Il mondo di ieri di Stefan Zweig, a cui Cochi ha contrapposto il caso, ben lontano dalla nostalgia raffinata e levigata di Zweig, della polemica totale e dissacrante nei contenuti e letteralmente senza respiro nella prosa,  di  Thomas Bernhard con  Antichi maestri. Due opposte visioni dell’Austria. Fiammetta con Cassandra, ha dipanato  il denso incontro di  Christa Wolf con la  tragica figura di inascoltata della letteratura greca.
La storia recentissima è stata affrontata da Bona con Venuto al mondo di Margaret Mazzantini. Oreste ha completato l'illustrazione riportandoci impressioni dei viaggi a Tuzla e abbiamo così ripercorso quanto è avvenuto solo qualche anno fa al di là del mare Adriatico. Massimo Tesei, giornalista ed  editore, è stato invitato a presentare  Lo Chopin partiva: storie di donne e il libro di  Jeff Halper Ostacoli alla pace sulla situazione palestinese. Patrizia  Galli, che da anni lavora in Cina  ha illustrato un suo testo sulla  Cina spiegata agli italiani. Una larga parte della nostra storia è stata recuperata da Claudio, con la presentazione di Volevo la luna di Pietro Ingrao.
Anna S. ha voluto spartire l’incontro con sorprendenti e intrepide donne del medioevo,  grazie a   Medioevo al femminile di Franco Cardini, Claudio LeonardiMaria Teresa Fumagalli Beonio BrocchieriFerruccio Bertini. Ed è stata anche l’occasione per rileggere brani delle appassionate lettere di Eloisa e Abelardo. Una galleria di donne straordinarie, che si è arricchita con Emily Dickinson di cui Francesca ci ha fatto conoscere le poesie, galleria che era già stata avviata con due affondi sul romanzo ottocentesco femminile: Orgoglio e pregiudizio di Jane Austen (Francesca) e Middlemarch di George Eliot (Anna S.) e a cui si è aggiunta  Sabina Spielrein, di cui abbiamo conosciuto la vicenda umana e professionale, nell’intreccio dei rapporti tra Jung e Freud (non solo donna amante ma donna che ha avuto un ruolo particolare nello sviluppo delle origini della psicanalisi) grazie ad Oreste, con il libro di Aldo Carotenuto Diario di una segreta simmetria.
Memorabili commenti a Quel pasticciaccio brutto da parte di Tiziano, appassionato esegeta di Gadda e al Don Chisciotte da parte di Cochi, sfegatato ammiratore di Cervantes, letto in spagnolo da Giancarlo, sono stati fondamentali per la conoscenza dell’origine del romanzo moderno e della sua crisi novecentesca, come anche l’incontro proposto da Betta con due pilastri del novecento italiano, Calvino e Pasolini. A questo punto urgeva una riflessione sulla storia e sulla struttura del romanzo che è stata tentata da  Emanuela e Anna S., mentre Cochi aveva precedentemente messo in fila la  «Crisi dell'eroe nel romanzo dell'ottocento», con alcune  letture tratte da: Oliver Twist e Martin Chuzzlewit di Charles DickensMadame Bovary di Gustave FlaubertLa fiera della vanità di ThackerayDelitto e castigo I demoni di Dostoevskij. Paola e Francesca hanno poi illustrato Tom Jones di Henry FieldingUn unico caso di rilettura collettiva, è avvenuto con  Pinocchio di Collodi.   

Non sono mancati gli incontri di ascolto musicale a opera di Cochi:  dall’ antologia intitolata Paname,  dedicata a «Parigi suonata e cantata», e alla   vita e alla  musica di Charlie Parker, mentre Daniele con “Canzoni senza musica” ha organizzato un’ironica, divertente rassegna di testi  di canzoni come racconto della vita di un uomo, dalla nascita alla maturità.
Chi sono dunque i “blablaisti”?  Sono lettori compulsivi, cronici, ma anche saltuari, o raffinati, o semplicemente curiosi, o puri dilettanti. Ci sono quelli che leggono dalla prima all’ultima pagina e quelli che qualche volta lasciano lì, saltano le descrizioni e che non finiscono i libri… (a proposito, ai libri non finiti è stata dedicata una serata) ma il loro maggior pregio è continuare un gioco che dura da quattro anni. 

Ottobre 2011