DIARI DI VIAGGIO

Roma ( e Caprarola) 12 e 13 Marzo 2011 – il Bla Bla Bla e “I FARNESE”
12 marzo 2011 Sabato

Ore 08.00 quasi in punto si parte con il Bus di Inglisc. Le previsioni non sono delle migliori per questo WE, ma quante volte è stato cosi e poi la realtà è risultata diversa? Quindi nella speranza che il sole non ci deluda si parte. Sosta tecnica verso Arezzo, e chi non la fa in compagnia… Infatti facciamo i nostri “bisognini” con una Compagnia di militari fermatisi a ‘sta area di servizio. Verso le 11.30 siamo a Caprarola, residenza di campagna della nobile famiglia dei Farnese (Paolo III Papa) e dopo una passeggiata e qualche foto davanti al meraviglioso palazzo cerchiamo tra le vie e viuzze di questo bel centro medioevale, l’Antica Trattoria, che qualcuno ci ha consigliato e dove abbiamo telefonicamente prenotato. Nella sala un grande caminetto cuoce carne a volontà. Tutto il nostro menù sarà a base di carne per la modica cifra di €.35. Usciti satolli, ci aspetta la visita al Palazzo e ai suoi splendidi affreschi e quadri.
Ripreso il Bus ci aspetta Roma, dove arriviamo prendendo posto all’Hotel prenotato da Anna, vicino all’Università La Sapienza. Ci ritroviamo in sei o sette nella Hool e decidiamo con due taxi di andare al Milite ignoto dove in alcune sale è allestita una mostra di Lempicka Tamara, affascinante artista Polacca fuggita in occidente dopo la Rivoluzione Russa ed adottata dal bel mondo d’occidente. Certamente una futurista o forse no. I pareri tra di noi sono discordanti. C’è chi la etichetta come semplice cartellonista chi invece la pone addirittura al livello di pittrice di croste. E' sera avanzata quando usciamo dalla mostra. Preso "qualcosina" in un bar di fronte al “Mitile”, con altri 2 taxi si va tutti a nanna. Non piove.

13 marzo 2011 Domenica

Dopo colazione Inglisc ci scarica con il Bus sul lungotevere, nei pressi del Palazzo Farnese sede dell’ambasciata di Francia e straordinariamente aperta in questi giorni all’ammirazione (con 12 €.!) del pubblico. “Dalle collezioni rinascimentali ad Ambasciata di Francia” è il titolo di questa mostra.
Oltre 150 opere tra dipinti, statue, disegni, sculture, monete, arazzi e ceramiche, faranno rivivere cinque secoli dell'affascinante storia del Palazzo: dai fasti cinquecenteschi della Famiglia Farnese, al periodo moderno, fino a questi ultimi 135 anni del Palazzo come sede dell'Ambasciata di Francia in Italia e dell'Ecole Française de Rome.
Piove a dirotto quando usciamo e dopo un fradicio caffè al bar dell’angolo ci ritroviamo con il nostro Bus. Infilata l’A1 verso nord usciamo a Viterbo dove nel paese di Bagnaia vi è un’altra magnifica Villa la cui progettazione e costruzione la si deve al Vignola, Villa Lante e che nel pomeriggio abbiamo in progetto di visitare. Arrivando all’ora di pranzo andiamo subito al ristorante dove abbiamo prenotato che sta venendo giù l’”Era” di Dio, come dice Niko! Gran mangiata per quantitativo in un ristorante da cerimonie: enorme e vuoto. Ci siamo solo noi. Annebbiati dalla fase digestiva, visto il diluvio che continua ad abbattersi su noi peccatori e che la visita alla villa sarebbe stata in gran parte fuori, nel parco della Villa, siamo tutti d’accordo nel decidere di prendere l'"autostrada" di casa.
Sotto una incessante pioggia e in corsa con Tir assassini per tutto il percorso, arriviamo che ormai è notte esausti ma felici alle nostre case.

TIZIANO IL VECCHIO E TIEPOLO.

2 gennaio 2008

Ore 08.00 si parte. Tutti in orario, ma  purtroppo mancano all’appello, per motivi di lavoro, la Bona e la Liviana; gli altri che hanno risposto “presente” alla solita gita tanto per iniziare l’anno, sono: Maurizio e Angela, Orlando e Paola, Niko e Elisabetta, Oreste e  Claudio “Vedovi”,  Paolo Stanzani nonché io, Fiamm e non ultimi nostri Maestri , le nostre Guide e Mentori Cochi ed Anna. L’autista si chiama Filippo, è giovane, c’ha gli orecchini e bus fiammante della Cosepuri. Imboccata l’autostrada direzione Belluno verso Mestre attacca a nevicare. Poco dopo siamo a Conegliano Veneto,  che visiteremo sotto la neve. Vediamo il Duomo e la sala dei Battuti con affreschi sulla vita di Cristo,  di Francesco da Milano .
Ripreso il viaggio verso le ore 12, salendo verso Belluno esce il sole del Cadore. Giunti all’albergo Cappello (del Cadore), preso le camere, facciamo venire l’ora dell’ingresso alla mostra del Tiziano a spasso per il centro e in un bar con dei panini di “plastica” accompagnati da normalissime birre.

Alle 16.00 in punto entriamo alla mostra del Tiziano al Palazzo Crepadona, non prima di aver venduto i 2 biglietti delle nostre due illustrissime  assenti a due “fidanzatini” del luogo, che si aggregheranno a noi nella visita e non gli par vero: biglietti scontati e guida compresa!

Dopo il tea time in Piazza dei Martiri e riposino all’Hotel, verso le 20.30 ci rechiamo al ristorante “la Taverna" dove Orlando ha  prenotato e dove gradevolmente mangiamo lasagne al radicchio, agnello arrosto con patate, strudel, caffè e ammazzacaffè tutto per 40 € a cranio.

3 gennaio 2008

Vittorio Veneto – Udine
Ore 8 colazione, i “buongiorno” tutti e ore 9 partenza alla volta di Vittorio Veneto
Visitiamo l’Oratorio di S.Lorenzo con gli affreschi sempre del Da Milano e il Museo Cenedese. Quasi mezzogiorno si è fatto, che partiamo per Udine. Una ora e mezza di S.S. tranquilla e con il satellitare sbarchiamo davanti all’Hotel Astoria, elegante 4 stelle nel centro della città. Una “mezzorata” e siamo pronti per il break in un localino dove Orlando intende portarci, ma ahimè, è pieno e l’oste, della malora, non intende neanche farci aspettare. Non ce ne vuol dare, insomma. Ci sparpagliamo e ce la caviamo divisi in gruppi, ritrovandoci poi per andare tutti insieme appassionatamente all’Arcivescovado, dove ci aspettano gli affreschi del Tiepolo.  Seguirà la visita al Duomo e all’Oratorio antistante sempre con gli affreschi del T. e monocromi del figlio Giandomenico. Ristoratici col riposino nell'inoltrato pomeriggio in camera, alla sera siamo in un locale sempre prenotato da Orlando, cibi particolari, antipasti di affettati e formaggi, tortelli di mela, stinco di... (Santo!), S. Daniele con patate, frutta malvasia e dessert grappa della casa per 50€ a cranio e buonanotte!!

 4 gennaio 2008 - Udine, Aquileia e Grado

Lasciato l’hotel Astoria , a piedi si va al castello a visitare la Pinacoteca di Udine . Qui nelle prime sale, particolare sono i quadri di grandi dimensioni. Ma una storia particolare Cochi ce la racconta per  il quadro detto del  Consilium in arena :

commissionato al Tiepolo  dalla nobiltà della città di Udine per ricordare l’episodio in cui  il nobile conte Filippo Florio, udinese, chiese a Venezia (siamo nel 1740) di essere ammesso quale cavaliere di giustizia nell'Ordine di Malta. Poiché il priorato di Venezia oppose rifiuto categorico, asserendo che i nobili di Udine non avevano i requisiti necessari,  non erano nobili come quelli di Venezia, si fece ricorso all'autorità pontificia, la quale dopo alcuni anni stabilì che la controversia fosse discussa dal consiglio stesso dell'Ordine di Malta. Alla seduta, che avvenne nel settembre 1748, partecipò il conte mons. Antonio di Montegnacco, il quale non solo ottenne la conferma del diritto per il Conte Florio di essere iscritto all'Ordine di Malta, ma l’ottenne anche per l'intera nobiltà della città di Udine". 
   
Il tempo di un Caffè all'uscita dalla Pinacoteca  e partenza per Aquileia con visita al complesso, colazione e riscaldamento (fa parecchio freddo) al bar accanto. Verso le 15.30 partenza per Grado dove arriviamo da li a poco. L'impressione arrivando è quella di una qualsiasi cittadina di mare in inverno. Potrebbe essere Milano Marittima o Rimini. La parte vecchia però , dove ci inoltriamo in passeggiata, è molto carina e suggestiva. Vi sono  presepi  in ogni canto. Facciamo venire l’ora di cena, avendo prenotato per le 19.30 (Tratt. Da Piera), girando in su e in giù e avanti in dré. Cena di pesce, niente di particolare-65€, ma con esibizioni canore (anche di Cochi) che approffitando di una orchestrina di pensionati presente sul posto (chitarra e mandolino) intonava e interpretava il suo "Pinguino innamorato" .

Verso le 22.15, allegri, stanchi ma felici,  ci sediamo comodamente in bus per il ritorno a Bologna.  Niko ha il compito di far compagnia all’autista, che non si addormenti. Le loro chiacchiere terranno svegli tutti sino all’arrivo ma missione compiuta. Ora di arrivo, una e quaranta. Un’altra bella gita si è conclusa in bella compagnia. Alla prossima.


Roma - Maggio 2006 (Caravaggio e Mostra di Antonello da Messina)

19 Maggio 2006 (il Viaggio)

Viaggio Ok, Eurostar in orario ..però.. sciopero degli Autobus in città e siamo in 9 (Io Fiammetta Oreste La Bona Liviana Cochi Paola Guglielmo e Francesca). Fila neanche tanto lunga! Ci mettiamo armi e bagagli in attesa e dopo un quarto d’ora, guarda che culo, arriva giusto giusto per noi un pulmino-taxi che x 100 euro ci porta in Trastevere -sulle prime non ci voleva portare(?)- dalle Orsoline in Via Dandolo 46. Il tassista poi ci ha aspettato che depositassimo i bagagli e di corsa ci ha portato in S. Giovanni ( non riusciamo a convincerlo però a venirci anche a riprendere più tardi - è stanco ha lavorato tanto con lo sciopero degli autobus, è troppo! Al ristorante ci attendono Fulvio, Cristina arrivati dalla Sardegna e una Coppia di loro amici romani, più una coppia di amici di Cochi, romani pure loro. “Magnamo” alla romana e soprattutto paghiamo alla romana 23€ e scappiamo di corsa: Le Orsoline ci aspettano al massimo fino alle 11.30 e sono già le 11.00 poi chiudono a doppia mandata i cancelli, è la regola!! Dopo un paio di tentativi con Radio-taxi dove ci dicono che non ci sono taxi in zona,  riusciamo a farcene mandare 3 e cosi alle 11.30 precise siamo a nanna e possiamo mandare a letto le Orsoline.

20 Maggio 2006 (la comitiva si ingrossa)

Sveglia alle 08.00 – colazione alla macchina distributrice al piano – ritrovo con gli altri alle 09.00 nella hall. Tram (quanto era che non salivo su un tram?) e poi piccolo bus elettrico fino in Piazza del Popolo dove nella chiesa di S.Maria del Popolo Cochi ci conduce alla scoperta, nel transetto sinistro, dell’Assunzione di Annibale Carracci [1601]; 'Conversione di San Paolo' e 'Crocifissione di San Pietro' [1600-1601] di Michelangelo Merisi detto il Caravaggio.

In S.Agostino (dove ci raggiunge Daniela) vediamo nella prima Cappella laterale la 'Madonna dei Pellegrini' di Caravaggio (con il primissimo piano dei piedi sporchi dei pellegrini che altro non sono che i committenti dell’opera).

Pomeriggio a Villa Borghese dove io Guglielmo e Cochi arriviamo in Taxi dopo aver lasciato che gli altri se la siano fatta a piedi da Piazza di Siena su per il parco della Villa. Cochi ha male alla gamba e claudica vistosamente.

A Villa Borghi (sehttp://www.inforoma.org/m7/Ville-e-parchi/m51-Villa-Borghese.html)   c’è anche la mostra di Raffaello che quasi ignoriamo. Siamo qui per Caravaggio e Antonello da Messina (http://www.url.it/oltreluna/leggereguardare/antonellodamessina.htm) che vedremo domani. Cochi, costretto alla sedia ci illustra le opere che vediamo in successione: Madonna dei Palafrenieri, Bacchino Malato, Narciso e Davide con la testa di Golia(?).

A sera arriva Claudio che siamo già seduti al ristorante in una piazzetta in Trastevere; cena 48€!!!. Poi passeggiata “fino” dalle Orsoline che stanno qui a 200 metri . Domani c’è Antonello su in Quirinale ..da Giorgio…Napolitano ..il Compagno Giorgio Napolitano, il Presidente della Repubblica!!!!!!.

21 Maggio 2006 (arrivano anche….)

Colazione in P.zza Venezia e passeggiata sin sul Colle del Quirinale. Ancora non c’è tanta fila e poi noi abbiamo le prenotazioni x le 11.00 x 12..13…. forse 14 persone??!! Mha!! Com’è come non è restiamo a prenderci il sole nella piazza del Quirinale aspettando Anna e Marinella che arrivano proprio nel momento dell’ingresso e non si fanno neanche 1 minuto di fila….al sole!

La mostra, come al solito con Cochi che ci illustra l’illustrabile e più, è molto bella ma c’è anche tanta gente e fa caldo. L’ambientazione, nelle Scuderie del Quirinale è notevole.

A fine mostra ridiscendiamo dal colle dalla parte opposta e siamo alla Fontana di Trevi (che quasi non si vede dalla gente che c’è) dove, vista anche l’ora (quasi le 14.00), troviamo in un angolo appartato in una viuzza laterale dove Cochi c’è già stato, un buon ristorantino e dove per una ventina di euriii(!?) si mangiucchia il giusto per far venir sera.

Verso le 16.00 io e Claudio prendiamo un taxi, dopo una buona birra e caffè seduti in un bar di via Veneto (con taxista quasi naziskin, ma che voterà Veltroni perché è bravo e ha fatto bene!), facciamo il giro delle valige: dalle Orsoline e poi stazione Termini mentre gli altri pian pianino raggiungono a piedi la “Termini”. Daniela ha un altro treno arriverà un po’ più tardi a Bologna ma anche lei in orario!! Verso le 21.00 siamo in orario in stazione a Bologna Centrale, dove il taxi “Elena 85” ci attende per riportarci a casa, stanchi e felici…e un po’ più ricchi...di neurini.

Speriamo che non cadano tanto presto!!

Tre giorni con Cézanne
(dal 28 al 30 agosto 2006)
Lunedì 28
Ore 6.45: raduno al Largo Lercaro dove ci attende il pulmino di Cosepuri
Ore 7: partenza alla volta di Aix-en-Provence
Ore 10: breve sosta a Genova per ricuperare Fausto e Cristina
Ore 15: arrivo a Aix-en-Provence. Sistemazione nell’albergo Campanile Beauvalle
Ore 16.30: prima visita del centro cittadino
Ore 20: cena alla brasserie Les Deux Garçons (si raccomanda la ratatouille, versione provenzale della caponata di Cochi)

Martedì 29
Ore 10: Cathedrale Saint-Sauver (grande pala di Nicolas Froment; magnifico chiostro romanico)
Ore 11: chiesa di Sainte-Madeleine (Annunciazione di Barthélémy van Eyck)
Ore 12: visita della mostra “Cézanne en Provence” e del museo Granet
Ore 16.30: Jas de Bouffan, primo atelier di Cézanne in una vasta tenuta alla periferia della città
Ore 20: cena al ristorante Les Deux Freres (cucina provenzale)

Mercoledì 30
Ore 9: escursione a Château-Noir sulla strada di Le Tholonet (qui Cézanne aveva preso in affitto una stanza di una casa di campagna ch’era un ottimo punto di vista per inquadrare la Montagne Sainte-Victoire)
Ore 12: visita all’atelier dei Lauves (ultimo atelier dove Cézanne ha dipinto le Grandi bagnanti e le vedute della Montagne Sainte-Victoire)
Ore 13: inizio del viaggio di ritorno
Ore 20: arrivo a Bologna

28 agosto 2006 (Sole) Appunti di viaggio

Ore 06.00 sveglia e ritrovo con gli altri (Cochi, Oreste, Bona, Francesca, Claudio, Paola, i Sabbioni, Io, Fiammetta, Elisabetta – a Genova saliranno Fulvio e la Cristina) all’appuntamento con il Bus della Cosepuri al P.le Lercaro, che per €.1.450 ci porterà in Francia e ritorno tutto compreso. L’autista si chiama Paolo detto anche Bologna 51 (è un po’ scorbutico all’inizio ma poi migliorerà). Dopo 8 ore e  alcune soste tecniche siamo ad Aix en Provence. Viaggio comodo veloce e in bella compagnia.

Preso posto in un Hotel della catena Campanile, che ricorda tanto i Mhotel che si incontrano (e quante volte le abbiamo incontr…viste nei films!) lungo le infinite strade degli U.S.A., raggiungiamo  “le centre de la Ville” con grande fontana e da cui parte la nostra passeggiata. Dopo aver itirato all’ufficio del turismo i biglietti per domani (Fulvio, siciliano di origini, trapiantato in Sardegna ma vissuto 30 anni nella Tunisia Francese, con il suo francese è determinante nello sbrigo delle pratiche), passeggiando per Aix, vediamo il Liceo dove Cézanne e Zola hanno frequentato il liceo; e una chiesa (?) da fuori poiché è chiusa con il campanile molto “Sgarruppato”. Dopo un bighellonare apparentemente casuale ci ritroviamo nel corso principale da dove eravamo praticamente partiti (che assomiglia molto alle ramblass spagnole - ampio viale alberato con strada di qua e di la e ampi marciapiedi -. Qui è pieno di locali e ristorantini e Cochi alle 20.00 ci ha prenotato in uno di questi restaurant ancora arredato giust’appunto dell’epoca del nostro… Cézanne.

Mangiato una specie di goulash, mezzo dessert ..€. 40 ..a cranio!! (mah!!) Oui.. c’est la France.  Il nostro pensiero va alla finale mondiale (6 a5 x noi)..Campioni del Mondo.. la ferita è ancora aperta? Alle 23 siamo in Hotel.

29 agosto 2006 (Sole)

Ritrovo alle 9 nella Hall e nuovo giro per Aix. Nel tentativo di entrare in centro con il Bus a momenti restiamo incastrati tra le case dell’antico centro, ma Fulvio che non demorde mai, convince gli automobilisti rimasti in trappola con  noi a far da tappo, a fare un po’ di retromarcia, cosi, piano piano, riusciamo in qualche modo, senza toccare nessun spigolo, a uscire dai meandri di questi antichi aglomerati urbani, non adatti al turismo pervicacemente motorizzato. Et voilà sbuchiamo esattamente nella piazzetta del Duomo-Battistero(?) e lasciato Paolo (l’autista al suo destino in cerca di un parcheggio- ci raggiungerà dopo una mezzoretta), visitiamo appunto il Battistero. Alle origini era solo tale (1200) dopo, si è sviluppato lateralmente fino a raggiungere, con la costruzione della navate e poi delle campate, la grandezza attuale (1700).

Ore 12.00 abbiamo l’ingresso alla mostra di Cézanne. Cochi, purtroppo, viene subito adocchiato dai guardia sala che chiamano il Capo dei servizi di sicurezza(?) un specie di Magilla Gorilla (o King Kong se rende meglio) che fa presente gentilmente a Cochi che senza autorizzazione non può fare il Cicerone. Dal quel momento in poi è un incubo: ci separiamo, ma appena ci avviciniamo a Cochi e lui ci spiega qualcosa, i gorillini, piombano come falchi e ammoniscono; di sala in sala con le ricetrasmittenti si passano gli avvisi: “attention c’ont en train d’arriver les Italiennes” ( eh si! Gli brucia ancora che siamo noi i Campioni del Mondo); è una guerriglia anche involontariamente, anche volendo nella calca delle centinaia di visitatori...ti trovavi vicino a Cochi e lui ti sospira una descrizione…ecco tuonare un SCCHHHHH!!! (MERDE!!!). Alle 14.00 comunque siamo fuori un po’ delusi ( la mostra è stata splendida lo stesso, ma con Cochi che te la illustra sarebbe stata …di più!!

Alle 16.30 siamo alla residenza di campagna (Ja de Bouffon(?)) di Cézanne dal cui parco ha dipinto cose…che noi umani….da dove ha tratto tanta ispirazione. La casa è del 1700. La famiglia l’aveva potuta acquistare poiché il padre aveva fatto fortuna come Banchiere. La guida questa volta è lì del posto: E’ una gentile signora che dopo una breve trattativa condotta da Cochi e Fulvio ci condurà (saremo una trentina di persone) per la proprietà e in 2 lingue (l’italiano della gentile signora è notevole) ci illustra gli angoli e le prospettive da cui il Cézanne metteva sulla tela il suo vedere. Siamo stati forniti di una tavola con le foto dei quadri; convincente il tutto!

Salutato calorosamente la nostra  simpatica guida, ripreso il nostro Bus, ritorniamo in Hotel e dopo un breve ristoro con riposino.. siamo a Les deux Frères, un bel ristorantino nuovo come concezione architettonica e come cucina, veramente buona, 52€ spesi volentieri.

30 agosto 2006 (sole..)

Al mattino tentatiamo di trovare nei dintorni di Aix, le Chateau Noir, altro luogo dove il Cézanne ha vissuto e dipinto. Attualmente è di proprietà di privati i quali, però, non hanno mai dato all’Ente Turismo l’autorizzazione per visite o pellegrinaggi di sorta. Per cui dopo aver individuato più o meno la zona (le colline nei dintorni), solo per dare una sbirciatina, a piedi effettuamo un primo tentativo di avvicinamento, ma un incontro con un “avvenente” signora ottuagenaria(!) del luogo (pantaloni rosa attillatissimi da cui si intuisce un bel  perizoma), ci mette in gurdia del fatto che i turisti non sono graditi, però si offre di farci far un tentativo e  caricato Cochi e Fulvio in macchina con lei spariscono su per uno sterrato. Al loro ritorno,  ci confermano che le Chateau Noir è ormai una catapecchia e chi l’abita (ex figli dei fiori, forse, per dirla alla Gaber, oramai nonni dei fiori(!)) ha intimato loro di andarsene al più presto, nonostante che la loro accompagnatrice tentasse improbabili mediazioni.

Alle 12.00 visitiamo, con guida del posto dopo una breve attesa, l’atelier Jas de Bouffant situato sulla collina subito fuori dal centro di Aix.

Il resto del giorno è’ solo viaggio…..viaggio di ritorno…sempre in bella compagnia ..tutti sul Bus.. abbiamo anche cantato…come in gita, da ragazzi.