mercoledì 1 maggio 2013

13 e 14 aprile 2013 – Circolo Blablabla in gita - VICENZA E IL PALLADIO Diario


Sabato 13 aprile 2013 ore 08.00, ritrovo come al solito in quel del Largo Lercaro, zona “Dagnini”  e partenza con un lieve ritardo . Una ultima defezione  fa sì che all’appello rispondano  16 Blablablisti.
Il nostro autista, anche stavolta dell’Autotrasporti Luigi Lenzi di Porretta, quella del mitico Inglisc per intenderci, andato in pensione per noi inopinatamente, si chiama Nikolayev. E’ Moldavo, due lauree, ex ufficiale dell’esercito dell’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche .
Come sempre bisogna pagare un certo “prezzo” con gli autisti “nuovi” e difatti il primo costo è che, essendo egli  “preparatosi” la gita sulla carta, avendo assunto informazioni da colleghi, ci lascia a 3/4 fermate di bus dal centro città in quanto, asserisce, nel centro di Vicenza è tutto pedonalizzato e non ci si può arrivare con il bus. Da sottolineare che il bus, più che un bus, è un pulmino.  Preso allora l’autobus di linea nei pressi dello stadio, della “municipalizzate” di Vicenza, arriviamo ai bordi del centro storico della città e notiamo subito che il traffico veicolare è regolare, senza nessun divieto. I GRRR…e gli acc… si sprecano tra le fila.
Dopo una breve introduzione di Cochi di fronte al bellissimo  Palazzo Chiericati, attuale sede del Museo Civico,  su quello che vedremo durante la nostra passeggiata,  entriamo nel complesso del “Teatro Olimpico”. La visita è abbastanza rapida, ma altri palazzi, piazze e “corti” ci attendono in questa splendida giornata di finalmente primavera. Arriviamo cosi al cospetto della “Basilica Palladiana” in Piazza dei Signori, con la loggia del Capitaniato a fronte. Poi via di nuovo verso altri palazzi e oltre: p. Thiene, p. Iseppo da Porto.
L’appetito ci coglie verso l’ora giusta, per cui, preso posto al “Bar della Borsa”, sito sotto il porticato della “Basilica”, sparpagliata in più tavoli, la comitiva trova il modo di riposare l’appetito e placare le membra.
Le storie dei palazzi palladiani,  delle serliane… proseguono nel pomeriggio e sono ormai le 17 quando decidiamo di chiamare il nostro autista per farci venire a prendere, senza se e senza ma,  ai bordi del centro storico, dopo averlo rassicurato sull’assenza di divieti e interdizioni.
Prendiamo così le strade che portano alla collina, per arrivare in poco tempo all’Agriturismo Crichelon -  Loc. Valmarana , che ci ospiterà sia per la cena che per la notte.
La cena non è male,  servita “alla carta”, con piatti tipici, baccalà alla Vicentina, risotti agli asparagi “albini” e ottima carne ai ferri, argentina, appunto(?). Il locale è esaurito in ogni ordine di posto, con circa “2000” coperti immaginiamo,  ma l’attesa tra una portata e l’altra è mitigata ottimamente dalle chiacchere in compagnia.
Domenica 14 Aprile, altra giornata di splendente primavera. Sbrigate le pratiche della colazione e del saldo Hotel, dopo un Summit in veranda vista colli e monti, con Cochi che ci anticipa la mattinata che verrà, ci dirigiamo verso la “Rotonda” del Palladio e dove arriviamo dopo una ventina di minuti di comoda strada. La comitiva si disperde in un tripudio di clic nel parco antistante la villa per ritrovarsi poi subito dopo attorno al nostro Cochi per le nozioni di architettura di rito. Anche la foto di gruppo è di rito. Poi la comitiva, imboccato un viottolo di campagna poco distante, arriva alla Villa Valmarana, splendida anch’essa nel suo stile palladiano e arricchita dai magnifici affreschi dei Tiepoli. Alle 13 siamo alla trattoria del Leoncino sulla strada per Verona  dove la storia racconta di favolosi bolliti serviti anche all’esercito austriaco, quello di Radetzky,  e  dove ci accomodiamo anche noi per un altro pasto lucullian-vicentino. Sono circa le 15.30 quando riprendiamo l’autostrada di casa.